La cantante romana é nata in Italia, ma é cresciuta negli Stati Uniti nelle grandi città di Washington D.C., New York, Los Angeles e Boston. I primi anni vissuti in USA l’hanno avvicinata al jazz e al soul, frequenta la Berklee College of Music a Boston. La padronanza della lingua inglese e gli studi presso la prestigiosa scuola di musica contribuiscono notevolmente alla sua completezza professionale. La sua passione per il jazz la porta ad approfondire la conoscenza delle grandi interpreti che hanno fatto la storia della musica afro-americana: Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Betty Carter.
“Unexpected”, il primo album jazz della cantante e compositrice, uscito lo scorso aprile, rappresenta un viaggio musicale che attraversa generi ed epoche e dimostra la versatilità artistica e l’eclettismo creativo di Linda Gambino. Il titolo dell’album riflette perfettamente l’origine spontanea del progetto: quello che è iniziato come un semplice confronto sugli accordi di un brano tra Linda e il chitarrista Andrea Zacchia si è trasformato in un album completo, grazie a un pomeriggio di ottobre ricco di ispirazione.
L’album include tre brani originali firmati da Linda Gambino e quattro standard, selezionati per riflettere la formazione jazz e l’amore per questo genere della cantante, maturata studiando alla prestigiosa Berklee College of Music di Boston. Questa scelta artistica porta una ventata di freschezza e dinamismo all’album, in particolare nella traccia d’apertura, “My Favorite Things”, proposta in una sorprendente versione in quattro quarti che regala al brano un andamento unico e accattivante. Con questo lavoro, Linda Gambino non solo conferma il suo talento e la sua passione per il jazz, ma invita anche gli ascoltatori ad abbracciare l’ignoto con coraggio e ottimismo, attraverso composizioni che parlano di resilienza, speranza e della bellezza nel lasciarsi sorprendere dalla vita. “Unexpected” è prodotto da Filibusta Records. Nell’agosto scorso Linda ha presentato il suo album durante la rassegna Fabrijazz 2024 esibendosi sul bellissimo palco dei Giardini Del Poio a Fabriano, accompagnata da Leonardo Francesconi al pianoforte, Pierpaolo Chiaraluce al contrabbasso e Mauro Cimarra alla batteria che, a loro volta sono i componenti del trio “The Pier” di cui e’ uscito recentemente il secondo album “Imaginary Geographies”.
Leonardo Francesconi
Leonardo Francesconi, classe 1985, diplomato in pianoforte classico. Onnivoro musicale, in grado di esprimersi con vari strumenti (principalmente piano e sintetizzatori ma da sempre innamorato di chitarra, basso e drum machine) mantiene attiva la propria formazione pianistica tramite lezioni e approfondimenti sul jazz e l’improvvisazione con Giovanni Ceccarelli, Stefano Travaglini, Mike Melillo, e Massimo Morganti; accompagnatore e collaboratore di cori locali, attivo in molte formazioni oltre al progetto The Pier Jazz quali Lystee Pete, Demi-Volee, Too Late for Cadillac, Casbah Club, Sodacustica, A Gentle Laundry, trio O.N.D.E. e il duo Duscio-Francesconi al fianco del produttore Michele Duscio. Oltre ad aver registrato gli album “Imaginary Geographies” e “R.A.W.” con il progetto The Pier Jazz per Improvvisatore Involontario ha pubblicato su Bandcamp a proprio nome 3 album autoprodotti con intenti sperimentali anche a carattere informatico.
Pierpaolo Chiaraluce
Attualmente insegna contrabbasso presso il Liceo Musicale Carlo Rinaldini di Ancona e svolge attività di musicista e insegnante da libero professionista. È presidente dell’APS Fabriano Pro Musica a Fabriano, con la quale, fra le altre cose, organizza i seminari estivi ed il festival Fabrijazz, giunto all’11ma edizione, curando anche la direzione artistica. Ha inciso per Improvvisatore Involontario Imaginary Geographies e R.A.W. come band leader e compositore. Ha inciso per Nügo, come sideman, Summer Souvenir del violinista Daniel John Martin e del chitarrista Giammarco Polini. È presente in altre incisioni di altra rilevanza (minore) ha avuto esperienze in numerosi altri generi e ambiti musicali diversi dalla musica jazz e improvvisata che è diventato principale campo di interesse insieme all’insegnamento e diversi dalla performance, ovvero ambiti quali la composizione e l’arrangiamento, l’incisione, la produzione di spettacoli o l’event management compresi gli allestimenti. Si è altresì esibito con numerosi artisti del panorama musicale italiano e internazionale fra i quali si citano Massimo Morganti, Reinier Baas, Daniel John Martin.
Mauro Cimarra
Nasce a Fabriano nel 1982, si avvicina allo studio della batteria all’età di 15 anni, per un breve periodo da autodidatta poi seguendo le lezioni del M° Giorgio Bartoloni presso la scuola G.B. Pergolesi di Jesi. All’età di 21 anni si iscrive al corso di Strumenti a Percussione tenuto dal M° Domenico Fontana presso il Conservatorio Morlacchi di Perugia e nel 2011, parallelamente approfondisce e perfeziona il linguaggio della musica jazz studiando privatamente e frequentando seminari e workshop che lo portano ad incontrare e conoscere musicisti tra i quali: John B. Arnold, Ramberto Ciammarughi, Achille Succi, Scott Colley, John Taylor, Jimmy Cobb, Paolino dalla Porta, Eric Harland, Ferenc Nemeth, Fabrizio Sferra, Ares Tavolazzi, Ellade Bandini, Ettore Fioravanti, Massimo Manzi, Lele Veronesi e Manu Roche, Hal Crook, Greg Hutchinson e Adam Nassbaum. Nel 2015 registra con il chitarrista Franco Cerri l’album “One..Two..Three..Quartet!” edito da Ra.Ra records ed attualmente, 2020 “Imaginary Geographies” con The Pier Jazz Quartet e “R.A.W.” con The Pier edito da Improvvisatore Involontario. Appare inoltre come esecutore negli album autoprodotti “JazzPackers” dello Jacopo Bazzarri trio ed in “S’wonderful” con il quartetto della cantante italo/inglese Julia Shore.