Il nuovo epico racconto in musica di Bob Salmieri Bastarduna Quintet (Cultural Bridge 2023)
I dischi di Bob Salmieri hanno il fascino dei romanzi d’appendice, c’è sempre un sequel: una storia si chiude ed un’altra se ne apre, per la serie «riusciranno i nostri eroi…» Il gusto per la narrazione romanzesca del sassofonista siciliano viaggia di pari passo con lo sviluppo tematico dei suoi album che si ripetono con una precisa cadenza temporale ed in cui il costrutto melodico-armonico sembra descrivere le avventure e le scorribande di personaggi fantastici, mitici, epici, leggendari che albergano nella fervida fantasia dell’autore.
Il nuovo album segue le vicende già raccontate nel precedente album, e d è il perfetto follow-up di «…And Mama Was A Belly Dancer» e del libro omonimo, uscito in Italia nel 2021, in cui Salmieri dapprima nel racconto sonoro, e successivamente in quello letterario, aveva condotto il fruitore in dedalo di storie fumettistiche ammantate di magia e collocate in contesto circense fatto mostruosità umane e di abili manipolatori. Il plot narrativo su cui si dipana la trama sonora può essere così sintetizzato: Rocco, il piccolo protagonista di questa storia è ormai adolescente, ha perso improvvisamente il padre (il cinese) e di sua madre (Nina) non si sa più nulla dal giorno dell’incursione della buoncostume al Tabarin Olimpo, dove lavorava come ballerina e danzatrice del ventre, in coppia con Mahamud il fachiro. Per fortuna la sua sorellastra viene in suo soccorso e lo porta con sé al Circo dove lavora esibendosi in uno numero molto pericoloso, in cui si lancia da un alto trampolino in una vasca infuocata. Nuove prospettive si aprono per Rocco. Siamo negli anni ’70 e molte cose stanno cambiando. La musica entra prepotentemente nella vita del protagonista che inizia a suonare il sax, ricordando Mario, il vecchio sassofonista conosciuto al Tabarin Olimpo e che per primo lo ha introdotto al jazz.
Per chi conosce bene il sassofonista Bob Salmieri sa che in tutto questo c’è molto di autobiografico, quanto meno estratti della sua vita e della sua esperienza di uomo, di moderno cantastorie e di musicista vengono trasfigurati, adattati ed inseriti in una cornice fiabesca che riflette anche il mood e l’andamento delle sue composizioni. Il costrutto sonoro di Bob Salmieri anche nel caso di questa nuova opera nasce da un jazz diluito da essenze mediterranee, attraverso una ricerca di suggestioni provenienti da culture millenarie che sovente guardano verso Oriente e il Sud del Mondo, con la Sicilia sempre sullo sfondo come musa ispiratrice, terra di miti, di artisti, punto di confluenza di popoli e crogiolo di razze. Salmieri al sax tenore è accompagnato da Giancarlo Romani tromba e flicorno, Danilo Gambardella al pianoforte, Maurizio Perrone al contrabbasso e Massimiliano De Lucia alla batteria, che insieme costituiscono il cosiddetto Bastarduna Quintet, nome mutuato da un particolare e gustoso tipo di fico d’india tardivo, tipico della Sicilia.
L’album, dal titolo teatral-cinematografico, «Ma Sister Jumps Through Fire /A Jazz Drama» si sostanzia come un concept imperniato su nove componimenti che vengono squadernati come i capitoli di un racconto. Il mood complessivo dell’album è alquanto esplorativo ed itinerante come la colonna sonora di un film. L’iniziale «Sister Jump» compare sotto le sembianze di un mid-range magnificato da una melodia ampia e spaziosa lanciata dal sax di Salmieri e da Romani, mentre il piano di Gambardella scava nei meandri più profondi e lirici del costrutto sonoro sostenuto da una retroguardia ritmica sinergica e compiacente. «Lola L’Ammazzasette» si snoda seguendo un flusso vagamente fusion, attraverso un gioco pianistico ricco di spunti soulful e funkified, implementati dai fiati che disegnano scenari metropolitani e notturni. «Nina The Dressmaker» è una ballata dalle tinte brunite e crepuscolari, caratterizzata da una malinconica melodia dai tratti somatici mediterranei. «Old Man With Sax» si sostanzia come uno dei momenti più struggenti dell’album, alimentato dal forte pathos del tenore di Salmieri, che affonda in un crogiolo di ricordi insanguati di blues. «My Beautiful Nun» è una breve progressione pianistica che si insinua nel plot narrativo come un flashback filmico dalle immagini volutamente tenui e sfuocate. «Tabarin Olimpo», sviluppa un’avvincente atmosfera retrò, magnificata dal dualismo sax/tromba e dal sinergico apporto dei fiati, mentre il piano s’inabissa in una progressione quasi ellingtoniana, ottimo il lavoro di contrabbasso (Perrone) e batteria (De Lucia) che garantiscono un groove leggiadro e mai debordante.
«Cerimony For The Chinese» crea un’atmosfera fiabesca che ricorda, a livello di mood, «My Favourite Things» di Coltrane. La melodia è penetrante e serpentina, mentre il piano accarezza gli accordi al fine di agevolare il sax che diventa l’io-narrante; ottimo l’assolo di Danilo Gambardella, con uno zampillo alla McCoyTyner, prima d’introdurre il flicorno di Romani. «Mahmud Le Fakir», porta con sé una lontana eco d’Oriente, una melodia intrigante e velata di mistero trascinata attraverso una accidentata e petrosa turkish way, ma anche un locale di Tangeri, uno scorcio alla Corto Maltese, gremito di donne procaci e di avventurieri di ogni risma. La conclusiva «Where Are You Mama» è un’elegia soulful traboccante di passione, dove il sax di Salmieri con frasi breve ed interrotte simili ad un pianto singhiozzante sembra descrivere la disperazione del protagonista, Rocco, alla ricerca della genitrice scomparsa, mentre la tromba ed il piano in sequenza e poi ancora il sax, cupo e meditabondo, ne accrescono il pathos. «Ma Sister Jumps Through Fire /A Jazz Drama» conferma tutto il talento compositivo ed esecutivo di Salmieri e del Bastarduna Quintet, retaggio di un polimorfico immaginario sonoro che riesce a rilegare saldamente altri capitoli di una storia infinità. Una nota di merito va alla cover-art del disco creata da Stefania Fabrizi. Il dipinto richiama idealmente una locandina circense del secolo scorso. L’avventura continua, e presto andrà in stampa anche il nuovo libro.
Francesco Cataldo Verrina