Per il suo quinto album da titolare, successivo di tre anni a Fantàsia, Ferrazza compie un percorso di rinascita personale. Alcuni aspetti rimangono inalterati rispetto al lavoro precedente, a partire dalla formazione. Al contrabbasso e ai synths di Ferrazza, infatti, tornano a unirsi il piano e i sintetizzatori di Enrico Zanisi, il violoncello di Livia De Romanis e la batteria di Valerio Vantaggio, con la voce di Alessandra Diodati a fare da legante, in un costante dialogo con gli strumentisti. Anche la grafica della cover è in stretto rapporto con quella di Fantàsia, infatti, entrambe sono nate dalla creatività di Sophia Zaccaron, il cui disegno fortemente onirico fa da preambolo al contenuto del disco.
Il contrabbassista romano interpreta la figura di Prometeo non più come entità salvifica esterna, ma come simbolo dell’essere umano stesso, che, esplorando la propria interiorità, riscopre il fuoco. Quest’ultimo è inteso come l’insieme di quelle capacità primordiali e naturali che la società contemporanea ha intrappolato e tramite cui l’uomo prometeico può ritrovare il sé autentico e il contatto con il mondo che lo circonda.
Il mito di Prometeo, titano amico dell’umanità e del progresso che ruba il fuoco agli Dei per darlo agli uomini, resta sullo sfondo, assumendo un significato nuovo, profondamente umanista.
“Prometeo, spiega Ferrazza, rappresenta l’uomo contemporaneo oppresso da paure, conformismo e dubbi. Il fuoco, simbolo di vitalità, intuizione e creatività, diventa una metafora per il potenziale umano che, resistendo alle pressioni esterne, evolve e ritrova la propria essenza autentica. Personalmente e dal mio punto di vista, sento un forte bisogno di centratura, di qualcosa che riporti me e i miei simili ad esaltare quelle caratteristiche che rendono l’uomo ciò per cui è nato, condizione che nella cultura mitologica lo anteponeva agli dei e che nel corso della storia lo ha portato più volte a sostituire dio, diventando egli stesso immagine o corpo stesso del divino.“
Ogni brano è un mondo sonoro a sé e la voce è il filo conduttore di un percorso alla scoperta di sé stessi. Frequenti sono i cambi di atmosfera e di dinamica: si passa da suggestioni oniriche e rilassate a momenti più serrati e colmi di drammaticità, in cui la formazione attraversa influenze progressive, gotiche, a tratti dissonanti, che ben esprimono il tormento e le difficoltà del procedere della coscienza umana.
Jacopo Ferrazza ha compiuto gli studi accademici presso il Conservatorio di Frosinone. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui quello come miglior bassista del concorso “Jimmy Woode Award” ed è stato inserito tra i tre migliori talenti italiani in occasione del Top Jazz 2017 e 2019 di Musica Jazz. Nel 2018 ha ricevuto il premio SIAE come uno dei migliori talenti del jazz italiano e nel 2022 ha vinto il Global Music Awards nella categoria jazz con il suo album Fantàsia.
È stato docente di contrabbasso jazz e musica d’insieme presso il Conservatorio “Braga” di Teramo per tre anni e dal 2022 è docente di ruolo presso il Conservatorio “Refice” di Frosinone, dove insegna composizione jazz e musica d’insieme jazz. Nel corso della sua carriera ha suonato con formidabili interpreti (Dave Liebman, Nicola Piovani, Fabrizio Bosso, Enrico Rava, Paolo Fresu, Mario Biondi, Enrico Pieranunzi ecc.) e si è esibito in festival e jazz club in Europa, Stati Uniti, Asia e Africa. Ha pubblicato Rebirth (2017) e Theater (2019) per l’etichetta CAM Jazz e un album di contrabbasso solo intitolato Wood Tales (2021)per Teal Dreamers Factory.
FORMAZIONE
Jacopo Ferrazza, contrabbasso, synths, composizioni
Alessandra Diodati, voce
Enrico Zanisi, piano, synths
Livia De Romanis, violoncello
Valerio Vantaggio, batteria
TRACKLIST
1 Prologue
2 The Cave
3 Prometheus
4 The Rediscovery of Fire
5 Pillory
6 Titan Rises
7 Oceanine Chorus
8 I Am Everywhere
CREDITS:
Prometheus è prodotto da Jacopo Ferrazza and Teal Dreamers Factory
The album was recorded from March 28 to April 2.
Recording, mix and mastering by Enrico Furzi at “La strada recording studio” Graphic and cover design by Sophia Zaccaron
Photos by Simone Angileri