Da Dave Holland, Lionel Loueke, Jeff Ballard e Amaro Freitas a Eric Mingus, Silvia Bolognesi, Gianluigi Trovesi, Giovanni Falzone e Magalì Sare: concerti, conferenze e proiezioni celebrano il trentennale del festival curato da Stefano Zenni con il coinvolgimento dei partner storici della città di Prato.
Festeggia trent’anni uno dei festival più importanti del jazz in Italia, da sempre apprezzato per l’apertura stilistica e l’attenzione alle nuove proposte della scena contemporanea. Organizzato dalla Fondazione Teatro Metastasio di Prato, MetJazz porta con sé una storia importante fatta di grandi nomi della scena internazionale e italiana, produzioni originali, esclusive, spazi aperti a artisti emergenti e a talenti meno conosciuti. Un traguardo significativo, quello del trentennale, con un pubblico fedele negli anni e testimone dell’evoluzione di un linguaggio musicale che porta con sé un patrimonio universale di valori, stili e contaminazioni. Fondato nel 1995, MetJazz dal 1999 si avvale della direzione artistica di Stefano Zenni, tra i musicologi più importanti a livello europeo, specializzato in jazz e musiche afroamericane. In occasione della trentesima edizione, il Festival rilancia il suo valore raddoppiando durata e concerti, dilata il suo calendario dal 20 gennaio al 14 aprile 2025 con un programma dal titolo Is that Jazz? Trent’anni di musica a Prato, che ospita star del jazz mondiale come Dave Holland, Lionel Loueke, Jeff Ballard, Amaro Freitas ed Eric Mingus, accanto a importanti nomi del jazz italiano come Gianluigi Trovesi, Giovanni Falzone e Silvia Bolognesi, a valorosi artisti da scoprire e a nuovi talenti. Il Festival si espande nella città, creando la nuova sezione “MetJazz nella città” in cui sono coinvolti tutti i suoi partner storici: Musicus Concentus, Scuola di Musica Giuseppe Verdi, Camerata Strumentale Città di Prato, Museo di Palazzo Pretorio, Centro per l’arte contemporanea L. Pecci, Monash University, Biblioteca Lazzerini, Museo del Tessuto, Toscana Produzione Musica, e Mabuse Cineclub, fino ad arrivare a Firenze, nel live club Pinocchio Jazz. Preziose collaborazioni che hanno contribuito negli anni alla crescita del festival, arricchendo il programma con eventi collaterali – concerti-aperitivo, conferenze, lezioni e presentazioni. All’interno di questa sezione alcuni concerti vedranno protagonisti musicisti “Più giovani del festival”, quindi sotto i 30 anni.
Le celebrazioni del trentennale inizieranno con un importante evento di anteprima, venerdì 20 dicembre alle ore 18 al Museo di Palazzo Pretorio: la performance itinerante Ruah del quartetto Carlotta Vettori & CV53, formato da Carlotta Vettori, Silvia Bolognesi, Andrea Melani e Nicolò Francesco Faraglia. Nella prima parte del concerto, il pubblico esplorerà il museo seguendo le tracce della musica, i suoni, i duetti, le melodie che si intrecciano alle opere d’arte in esposizione. Nella seconda parte, il quartetto si riunirà nella sala conferenze per il concerto del gruppo al completo. Un evento in coproduzione con il Museo di Palazzo Pretorio.
A precedere di due giorni l’inizio del programma ufficiale, sabato 18 gennaio, è il concerto ospitato dal Pinocchio Jazz di Firenze che vede protagonista il trio di Roberto Ottaviano, Danilo Gallo e Ferdinando Faraò con il nuovo album Lacy in the Sky with Diamonds dedicato a Steve Lacy, il grande sassofonista e compositore statunitense, attualmente al centro di una profonda rivalutazione.
IL PROGRAMMA Lunedì 20 gennaio alle ore 21 al Teatro Metastasio si inaugura ufficialmente l’edizione 2025 con un doppio concerto che vede protagonista due trio “elettrici, due sonorità trascinanti, due diversi equilibri del triangolo. Da un lato, l’organista toscano Matteo Addabbo, alla testa del formato classico con chitarra e batteria insieme ad Andrea Mucciarelli e Andrea Beninati: un sound definito negli anni Cinquanta, fortemente legato al soul e al funky, in cui la pedaliera dell’organo fa agilmente da basso e le altre voci si intrecciano in un alternarsi alla guida del gruppo. Dall’altro lato, l’inusuale trio con al vertice la tromba, anche elettrificata, di Giovanni Falzone, punta di diamante del nostro jazz, in un travolgente dialogo di pura energia con musicisti cresciuti con lui, Giuseppe La Grutta (basso elettrico) e Andrea Bruzzone (batteria), su composizioni originali in cui aleggia lo spirito vibrante e rivoluzionario di Jimi Hendrix.
Lunedì 27 gennaio alle 21 al Teatro Fabbricone fa tappa un altro trio, The Elephant: una formazione aperta, sperimentale, dai vertici mobili e mutevoli. Gabriele Mitelli, Pasquale Mirra e Cristiano Calcagnile sono tra gli improvvisatori più spregiudicati e fantasiosi del nostro jazz e da tempo hanno deciso di unire il loro estro per disegnare quel suono del jazz contemporaneo in cui groove danzanti, suggestioni elettroniche, intrecci melodici e sospensioni liriche si nutrono dei generi più diversi.
Lunedì 17 febbraio alle ore 21 al Teatro Metastasio, in esclusiva italiana c’è Amaro Freitas, una delle figure più originali del pianismo contemporaneo tra jazz e tradizione afrobrasiliana. Due mondi all’apparenza poco compatibili: il jazz con il suo swing elastico ereditato dalle culture musicali del Sahel, la musica del Nordest del Brasile intrisa di rigorosi poliritmi dell’Africa equatoriale. A questa ricchezza contraddittoria, nel suo progetto in piano solo Brasile Segreto Freitas aggiunge un altro suono del mondo brasiliano, quello indio, in particolare amazzonico e amalgama il tutto con tocchi di elettronica che sembrano sgorgare dalle profondità del pianoforte.
Lunedì 10 marzo alle ore 21 al Teatro Metastasio salgono sul palco due giganti della musica che stanno lasciando un segno profondo nella storia del jazz globale: il chitarrista beninese Lionel Loueke e il contrabassista inglese Dave Holland, con l’album United. Un progetto creativo e armonioso, che onora le loro radici culturali e dimostra il potente ruolo della musica nel promuovere l’unità in un contesto di divisione sociale, fondendo i tipici groove profondi e risonanti di Holland, più agile e potente che mai, con il magistrale lavoro chitarristico di Loueke tra jazz e Africa. Un evento in coproduzione con Musicus Concentus.
Il concerto For a While… Profumo di Violetta, lunedì 24 marzo alle ore 21 al Teatro Metastasio, segna la collaborazione tra il sassofonista e clarinettista Gianluigi Trovesi e la Camerata Strumentale Città di Prato diretta da Corrado Guarino: un viaggio lungo l’asse della storia dell’opera, da Purcell a Puccini, deviando con gusto e umorismo verso altri stili e generi contemporanei. Un concerto che si avvale della ricchezza timbrica del batterista e percussionista Fulvio Maras e della direzione e gli arrangiamenti di Guarino, in coproduzione con Camerata Strumentale di Prato.
A coronare il trentennale, lunedì 14 aprile alle ore 21 al Teatro Metastasio, va in scena una formazione che celebra la vitalità della musica afroamericana e valorizza l’eccellenza della formazione musicale italiana attraverso le parole di una figura leggendaria come Gil Scott-Heron, un poeta, un musicista, uno dei padri del rap, un grande del soul, un militante e attivista per i diritti civili. Oggi che i muri tra hip hop, jazz e soul sono stati abbattuti, la sua lezione è tornata in primo piano e viene celebrata dall’eccellente contrabbassista Silvia Bolognesi, da sempre vicina a certi ambiti della musica nera statunitense, insieme alla straordinaria voce di Eric Mingus, figlio d’arte, sicuramente uno degli interpreti più autentici del repertorio di Scott-Heron e a un nutrito ensemble di giovani musicisti cresciuti nei corsi di Bolognesi a Siena Jazz. Un evento in collaborazione con Toscana Produzione Musica.
METJAZZ NELLA CITTÀ La sezione degli eventi diffusi a Prato, “MetJazz nella città”, si apre la mattina domenica 26 gennaio alle ore 11 alla Scuola di Musica G. Verdi, con il trio Piranha guidato da Federico Calcagno, clarinettista tra i più premiati giovani musicisti, che insieme al pianista Filippo Rinaldo e al batterista Stefano Grasso si muove tra musica classica-contemporanea, jazz, improvvisazione. Un evento in collaborazione con la Scuola di musica Verdi.
Venerdì 7 febbraio alle ore 21 al Museo del Tessuto c’è il concerto di un duo spagnolo pluripremiato, tra i più trascinanti, eclettici e gioiosi della scena europea: la cantante Magalí Sare e il contrabbassista Manuel Fortià, con il progetto re-tornar. Un amalgama esuberante e malinconico di musica iberica e suoni newyorkesi. L’evento è in collaborazione con il Museo del Tessuto.
domenica 16 febbraio alle ore 11 alla Monash University va in scena il progetto dedicato a Charlie Parker Chasing Bird – L’inseguitore, Dal romanzo di Julio Cortázar. Protagonista Felice Montervino che intreccia la sua recitazione con un gruppo di eccellenti musicisti, i Roundella, a evocare il mondo sonoro e interiore di Parker. Un evento in collaborazione con Monash University.
Si continua, martedì 25 febbraio alle ore 21.15 al Mabuse Cineclub, con la proiezione del prezioso docufilm Steve e il Duca che vede protagonista il sassofonista Steve Lacy a cui – in occasione del centenario della nascita di Ellington – il regista Franco Maresco commissionò l’esecuzione di dieci brani del Duca: un materiale inedito riemerso dall’archivio di Maresco, che l’ha affidato a Germano Maccioni, presente a Prato per commentare la proiezione insieme a Stefano Zenni. Un evento in collaborazione con Cineclub Mabuse.
Domenica 9 marzo alle ore 11 al Centro per l’arte contemporanea L. Pecci, in esclusiva italiana, c’è il batterista Jeff Ballard con il suo affascinante concerto in solo L’arte della percussione. Un evento in coproduzione con il Centro per l’arte contemporanea L. Pecci.
Domenica 16 marzo alle ore 11 al Museo di Palazzo Pretorio si esibisce il pluripremiato sassofonista toscano Lorenzo Simoni, alla guida di un quartetto di solida impronta bop, fluida e brillante, curata negli arrangiamenti e nelle composizioni. Un evento in coproduzione con Museo di Palazzo Pretorio.
Due le conferenze aperte al pubblico a ingresso gratuito: martedì 1° aprile alle ore 18.30 presso la Scuola di Musica Verdi Trenta anni di MetJazz: spiluccando tra aneddoti, ricordi e qualche ascolto, tenuta dal direttore artistico Stefano Zenni, e venerdì 11 aprile alle ore 18 presso la Biblioteca Lazzerini quella del musicologo e docente di Storia del jazz Luca Bragalini, con l’avvincente storia della famosa “baronessa del jazz” Pannonica de Koenigswarter, mecenate che accolse in casa i jazzisti newyorkesi, offrendo loro sostengo e aiuto.
Ancora, domenica 6 aprile alle ore 11 presso la Scuola di Musica Verdi va in scena il Duo cameristico di tromba e pianoforte “Bilico,” nato dall’incontro di due giovani musicisti: il toscano Jacopo Fagioli e il marchigiano Nico Tangherlini. Una formazione raccolta e intensa, in cui meditazione e libero abbandono riassumono bene il dinamismo più intimo del jazz. Un evento in collaborazione con la Scuola di musica Verdi.
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