Romano, inizia molto giovane a lavorare nelle radio della capitale come speaker e Dj, la prima é stata Ram 102, dove per un certo periodo ha trasmesso insieme ad un giovanissimo Lorenzo Cherubini, che sarebbe diventato poi famoso come Jovanotti, poi altre tra cui Radio Città Futura e Radio Città Aperta. Diplomato in pianoforte classico, ha studiato anche jazz, insegna musica nelle scuole medie e da 5-6 anni realizza un format molto bello e piacevole: Jazz Train, presente in rete e su molte radio italiane.
Parliamo un po’ di te, qual’é stata la scintilla che ti ha fatto avvicinare alla musica e a che età é scoccata?
E’ successo da ragazzino, avrò avuto 7/8 anni. In famiglia sia i nonni che i genitori avevano studiato pianoforte, ed anche i miei tre fratelli studiavano musica, anche se io sono stato poi l’unico a completare il ciclo di studi musicali e prendere il diploma di pianoforte classico. Crescendo la passione si é spostata anche verso altri generi musicali, tipo jazz, soul, rock, il jazz poi ho iniziato a studiarlo anche pianisticamente e questo mi ha permesso poi di confrontarmi con altri linguaggi, non rimanendo vincolato alla musica classica, e mi é servito molto anche come bagaglio culturale.
E alla radio invece come ci sei arrivato?
Alla radio ci sono arrivato quando avevo intorno ai vent’anni, ero un grandissimo fan di questo mezzo di diffusione e l’ascoltavo molto, tant’é che mi sono chiesto: ma perché non ci provo anch’io? Ho iniziato con un’emittente di Roma, che si chiamava Ram 102, parliamo di circa 40 anni fa, dove ebbi l’opportunità di fare radio con un ragazzo sedicenne, che si chiamava Lorenzo Cherubini e che un giorno sarebbe diventato famoso come Jovanotti. Abbiamo lavorato insieme per un po’ di tempo e già allora si vedeva che era un grande talento, poi sono passato ad altre radio come Radio Città Futura dove sono rimasto per una quindicina di anni, Radio Città Aperta che é stata l’ultima radio con cui ho collaborato da studio e in mezzo tante altre. E’ stata un’esperienza molto importante e formativa, perché mi ha dato la possibilità di ascoltare tantissima musica, allargare i propri orizzonti e conoscere tanti musicisti, insomma un bel viaggio di cui sono molto contento. Oggi faccio radio da casa, con questo format che si chiama Jazz Train, che é un format senza riferimenti, praticamente il modo in cui ascolto e interpreto la musica oggi.
Per quanto riguarda gli studi musicali, se non sbaglio hai fatto il conservatorio?
Sì ho fatto regolarmente il conservatorio fino al diploma di pianoforte classico e poi un corso di jazz di due-tre anni. Attualmente sono anche insegnante di musica per le scuole medie e mi ritengo molto fortunato di fare questo mestiere, perché mi da la possibilità di stare sempre immerso nella musica per tutto il giorno. E poi con i miei alunni mi diverto molto, perché suono insieme a loro e mi trovo molto bene, ogni giorno é un arricchimento.
Tu sei anche un produttore e arrangiatore, raccontaci qualcosa anche di questa esperienza
Io stavo cercando uno studio di registrazione per fare dei provini ed é così che ho conosciuto Claudio Bartolucci, che ha uno studio al quartiere Prati a Roma, inizialmente andavo a registrare cose mie, poi frequentandoci abbiamo scoperto di avere affinità elettive. Io suonavo il pianoforte, lui cantava e suonava la batteria, insieme ad alcuni musicisti che giravano nello studio ed altri che erano miei amici, abbiamo formato un gruppo che si chiamava Artico con cui abbiamo registrato tre dischi, tre CD, più alcune collaborazioni, tutto questo in una quindicina di anni dove ci siamo tolte anche belle soddisfazioni. Tra l’altro abbiamo avuto il pacere di collaborare con Grazia Di Michele, che ha fatto un paio di cose da noi, ho avuto il piacere di conoscerla e di lavorarci insieme, é stata una gran bella esperienza. Attualmente ancora collaboro con lui con produzioni indipendenti e per progetti musicali nostri, sempre con grande passione.
Che progetti hai per il futuro? Mi riferisco a quelli musicali
Per tanto tempo ho suonato con gruppi che erano soprattutto Cover band, l’ho fatto per circa venticinque anni come tastierista, sempre nella zona di Roma e dintorni. Poi con il passare del tempo diventa sempre più complicato programmare le serate, prendere la tastiera ed andare a suonare. Però mi piacerebbe fare una Cover band che suona i brani di Pino Daniele, che é uno dei miei artisti preferiti e mi piacerebbe farla con dei musicisti che ovviamente condividono la stessa idea. Anche perché ci sono pochissime band di questo tipo, che suonano la musica di Pino Daniele perché non é affatto una musica semplice da suonare, devi essere molto preparato ed avere un orecchio allenato. Devi essere attrezzato molto bene a livello strumentale e anche a livello di cultura musicale, perchè il suo é un genere che parte dal jazz ed é una musica molto sofisticata ed elegante. Dal punto di vista radiofonico invece vorrei riuscire a portare il mio format: Jazz Train, in tutto il mondo anche perché per quanto riguarda l’Italia sono messo abbastanza bene, lo sto proponendo oramai da 5/6 anni in rete e a molte realtà radiofoniche, mi piacerebbe però uscire dai confini nazionali e proporlo magari in America e Australia.
Danilo Bazzucchi