Fabio Zeppetella é uno dei i migliori chitarristi e compositori italiani. Si è affermato nella scena jazz nazionale ed europea grazie alla sua tecnica ineccepibile e alla sua sensibilità musicale, con cui ha sviluppato un linguaggio e un suono unico e personale, passando dalla tradizione e dalla musica di maestri come Charlie Christian e Wes Montgomery all’evocazione del be-bop e dell’hard-bop degli anni ’60. Le sue caratteristiche dominanti sono costituite dalla freschezza e dalla forza insite nel modo originale di interpretare la musica, e da un particolare lirismo nel quale appare evidente la volontà di ricercare un legame tra poesia e musica. Il suo dinamismo e la sua poliedricità si concretizzano nell’adesione a numerosi progetti musicali che vanno dal jazz puro alle contaminazioni con il funk e l’R&B. Numerose le collaborazioni con Kenny Wheeler, Lee Konitz, Tom Harrell, Enrico Rava, Paolo Fresu, Roberto Gatto, Danilo Rea, Steve Grossman, Javier Girotto, Stefano Bollani, Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso, Gegè Telesforo, Stefano Di Battista, Maurizio Giammarco, Gianluca Petrella, Fabrizio Sferra, Ares Tavolazzi, Ramberto Ciammarughi e molti altri.
Jazz Masters é il nuovo album del grande chitarrista e compositore Fabio Zeppetella: un nuovo progetto prodotto da Jando Music – Via Veneto Jazz, che nasce dalla collaborazione con uno dei più importanti pianisti della scena italiana e internazionale: Dado Moroni.
Presentato live alla Casa del Jazz di Roma, Jazz Masters ha una forte connotazione jazz, con brani originali firmati da Zeppetella che mantengono uno sguardo fisso sul lirismo tipico della sua poetica compositiva e si avvalgono di due ulteriori eccellenti strumentisti, nonché storici punti di riferimento del jazz italiano: il contrabbassista Ares Tavolazzi e il batterista Fabrizio Sferra, che più volte hanno collaborato con Zeppetella, sin dal primo album Moving Lines (1995) registrato insieme a Kenny Wheeler.
Swing e groove sono i fattori dominanti di questo nuovo progetto, dove l’energia che si sprigiona dalla pulsazione ci riporta ai valori e alla forza del jazz tradizionale, e ai maestri a cui è dedicato il disco: tra loro Miles Davis, John Coltrane, Charlie Parker e Thelonious Monk.
Ciao Fabio, parlaci di questo tuo ultimo progetto musicale
Il progetto è nato quasi per caso. In passato, in un disco registrato nel 2007 con Umberto Fiorentino, avevo già scritto un brano dedicato al grande Jim Hall intitolato Waltz for Jim.
Successivamente nel 2020, alla morte del grande Mc Coy Tyner, ho scritto un brano per lui dal titolo Mr McCoy, poi ho deciso di registrare questo album omaggiando i grandi del jazz, non tutti ovviamente ma quelli che mi hanno accompagnato nel mio percorso.
Parliamo invece di te, come ti sei accostato alla musica e perché hai scelto il jazz
Come tanti mi sono avvicinato prima alla musica rock, poi al prog e poi sono arrivato al jazz. Non so perché ma il jazz mi ha rapito. Non si può dire perché ho scelto il jazz, è stata come una chiamata.
Dal tuo primo album, Moving Lines che é del “95, a Jazz Masters sono passati quasi trent’anni. Cosa é cambiato nel jazz, se é cambiato qualcosa? Ed é cambiato anche il tuo modo di fare musica?
Molte cose sono cambiate, il jazz è una musica viva che si adegua al periodo storico che sta vivendo come tutte le forme d’arte. Anch’io ovviamente sono cambiato mi sono evoluto sia come chitarrista che come compositore, ma una cosa la mantengo integra come un tempo e cioè la convinzione dell’importanza della poesia nella musica. Quello che è cambiato nel jazz è il fatto che per cercare nuove strade a volte si cade in una concezione di complessità che non sempre ha un risultato musicale, quindi diventa solo una sorta di manierismo.
Sei un bravissimo chitarrista oltre che un compositore, perché hai scelto questo strumento? C’é un motivo particolare o é stata una casualità?
Già da piccolo, a 5 anni, avevo chiesto la chitarra ma quella ricevuta era un giocattolo, poi a 11 anni ho ricevuto la prima chitarra vera.
Ci parli del tuo percorso musicale? Intendo dire gli studi che hai fatto, che ne so conservatorio o altro
Il mio è un percorso completamente artigianale, ho imparato tutto da solo ascoltando i grandi musicisti.
Siamo all’inizio dell’anno, oltre che promuovere Jazz Master, l’album appena uscito, quali programmi hai per i prossimi mesi?
Nel jazz siamo tutti abituati a fare più cose insieme, quindi oltre al progetto Jazz Masters con il quale dovrei fare dei concerti in estate, tra cui anche Umbria jazz, ho già delle date con uno storico trio con Emmanuel Bex e Roberto Gatto con i quali lavoro dal 1998, quando abbiamo registrato il nostro primo disco e con i quali vorrei farne uno nuovo.