Sassofonista, consegue il diploma ordinario e specialistico in sassofono classico e successivamente in Jazz con il massimo della votazione. Si perfeziona sotto la guida del maestro Maurizio Giammarco, la carriera concertistica lo porta ad esibirsi in disparati club jazz, rassegne musicali in Italia e all’estero, protagonista di festival jazz tra i quali: “Umbria jazz”, “Borgo in Jazz”, “Jazz in Campo”, “Eddie Lang”, “Fossombrone Jazz” tra i tanti. In Italia è protagonista al fianco di grandi artisti di fama internazionale quali: Maurizio Giammarco, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Roberto Ottaviano. E’ il Direttore Artistico e il fondatore di “Borgo in Jazz”, un festival diffuso di richiamo nazionale che si svolge nei splendidi paesini e borghi del Molise.
Allora Nicola, il 5 luglio parte la decima edizione di Borgo in Jazz, di cui tu sei Direttore Artistico, vogliamo parlare del programma e in che modo é stato realizzato?
Il 5 luglio avremo la conferenza stampa di questa X edizione di Borgo in jazz, che conta 17 concerti di cui uno é stato già realizzato, in quanto da anno scorso abbiamo questo nuovo progetto che é school in jazz, un progetto che raccoglie all’interno diverse scuole di ordine e grado, nella fattispece licei musicali. Continueremo invece in Molise con diversi concerti che toccheranno divesri centri del territorio regionale, sia della provincia di Isernia che di Campobasso. Il nostro criterio di reclutamento artisti prevede artisti di fama internazionale, artisti italiani che si sono messi in luce anche all’estero e poi riserviamo uno spazio ai tanti talenti che abbiamo anche in regione.
Borgo in Jazz ha instaurato partnership con importanti realtà del territorio nazionale, tra cui quella con Monfrà Jazz di Casale Monferrato, qual’é la cosa che vi unisce?
Con il Monfrà Jazz Festival abbiamo istituito questo gemellaggio che va a mettere in risalto le ricchezze e le potenzialità che abbiamo nei nostri territori, che sono due aree geografiche contrapposte sul territorio nazionale. Il nostro lavoro é quello di portare a conoscenza dei molisani gli artisti che provengono dal Monfrà Jazz, insieme ad aspetti culturali ed enogastronomici legati al Monferrato. Di contro tutto questo viene riproposto al Monfrà Jazz, dove insieme alle esibizioni degli artisti molisani, organizziamo degustazioni per far conoscere i nostri prodotti locali e le tante bellezze del nostro territorio. Anche le nostre attività didattiche programmate per il 2023 si avvalgono di un partenariato esteso che varca i confini della Regione Molise: licei musicali delle province di Roma, Campobasso e Viterbo, e la Fondazione Roma Tre Teatro Palladium dell’Università Roma Tre per il progetto “School in Jazz”, con il primo evento che si è tenuto lo scorso 13 giugno a Roma presso il Teatro SS. Aquila e Priscilla.
Parliamo adesso un po’ di te, sei un sassofonista, qual’è stato il tuo percorso? Hai fatto il conservatorio?
Come tanti ragazzi del mio paese, che si chiama Gambatesa, arrivato all’età di otto/nove anni ho iniziato a suonare nella banda musicale, da noi ce ne sono addirittura due da più di cent’anni. Siccome a casa mia gli strumenti a fiato abbondavano, ho iniziato a studiare il sassofono facendo le prime esperienze musicali nella banda musicale per poi passare ai 12 anni al conservatorio con studi classici per poi perfezionarmi nel sassofono classico e poi completare il percorso con una specialistica in jazz, che poi é quello che tuttora faccio: il concertista Jazz
Borgo in Jazz é un Festival diffuso, con concerti distribuiti su gran parte del territorio molisano. Questo aiuta a scoprire tante piccole realtà di questa splendida regione.
Il progetto é proprio quello, nasce dalla forte passione per la musica e per il jazz, ma anche un forte legame per il territorio. Ormai da anni, per questioni lavorative vivo a Roma, ma sono fortemente legato al Molise e alla mia terra, quindi cerchiamo anche attraverso il Jazz di promuovere il territorio, per questo nasce l’idea di un festival itinerante che possa negli anni coinvolgere sempre più comuni, per dare respiro a questa splendida musica e portarla alle orecchie sia degli esperti che dei meno esperti e allo stesso tempo cercare di promuovere il territorio e questi luoghi meravigliosi, che purtroppo non sono conosciuti come meriterebbero.
Organizzare un evento di questo tipo immagino che alla fine dia molte soddisfazioni, anche se non é facile. Quali sono le difficoltà maggiori che si devono affrontare?
Sicuramente l’impegno e la fatica sono tanti, ma sono poi ricompensati dai risultati e dal riscontro che abbiamo sul territorio. A dire il vero non abbiamo molte difficoltà, anche perché da parte dei comuni abbiamo un grande supporto e stessa cosa dalla Regione Molise. Poi dallo scorso anno siamo anche beneficiari del fondo unico per lo spettacolo da parte del Ministero della Cultura. Forse qualche problema lo abbiamo nel promuovere un genere di musica che su questo territorio non era preso in considerazione, ci sono paesini che sono molto legati alle tradizioni e agli usi e costumi che si tramandano ormai da anni. Noi proponiamo uno spettacolo in una forma diversa, che a volte può essere poco compreso, però negli anni siamo riusciti a sensibilizzare sempre di più giovani e meno giovani. Quindi il nostro pubblico sta crescendo, piano piano con un pò di difficoltà, però contiamo di espandere sempre di più la nostra proposta culturale.
Il Festival inizierà tra pochi giorni, ma vorrei chiederti se già pensi al futuro di questo evento e quali idee hai per il futuro di Borgo in Jazz
I miei collaboratori mi rimproverano spesso, perché mentre ancora stiamo lavorando sul festival attuale, già sono proiettato su quello dell’anno successivo. Le idee sono tante, innanzitutto di estendere la proposta progettuale sul maggior numero possibile di comuni all’interno della regione, perché parliamo di piccole realtà e pensiamo che l’unione sia l’arma vincente del jazz per promuovere il territorio. Poi di sicuro ampliare e potenziare sempre di più la nostra proposta di partenariato che già é molto estesa, le nostre collaborazioni toccano comuni, enti pubblici, privati, scuole, istituti di formazione e tante piccole aziende a livello regionale che supportano l’evento. In sostanza vogliamo rafforzare la rete di coloro che, ognuno per la propria parte, lavorano per il bene di “Borgo in Jazz”.