Alessandro Lanzoni, fiorentino, pianista, si è diplomato al Conservatorio “Cherubini”. Nel 2013 ha vinto il premio “Top Jazz” della rivista Musica Jazz come miglior nuovo talento. Premio che lo ha lanciato anche a livello europeo.
La sua formazione è frutto di un percorso sviluppato in due direzioni: gli studi “classici”, culminati col Diploma di Pianoforte nel 2012 col massimo dei voti, e l’approfondimento del linguaggio jazzistico nei corsi estivi di Siena Jazz e della Berklee di Boston come borsista delle Clinics di Umbria Jazz. Alessandro si è affermato molto presto anche come leader. In Europa, America Latina, Israele e Stati Uniti ha ricevuto recensioni lusinghiere. Ira Gitler, dopo averlo ascoltato nel palazzo dell’ONU, ha affermato, dall’alto dei suoi settant’anni di professione nel mondo del jazz: “Non dovrebbe essere giudicato come un giovane musicista. È già eccezionale, e rischia di diventarlo ancora di più”.
Ospite del trio di Lanzoni c’è una vecchia conoscenza di Umbria Jazz, quel Francesco Cafiso che il Festival ha contribuito a lanciare quando era un enfant prodige e non l’affermato musicista di adesso. Umbria Jazz gli ha dato, tra l’altro, l’opportunità di registrare un disco che riprendeva le celebri incisioni Verve di Charlie Parker con una orchestra di archi. Il progetto fu presentato da Umbria Jazz per una settimana al Birdland, storico locale newyorkese intitolato proprio a Parker.