Esce il 10 dicembre l’album live, registrato al Pomigliano Jazz Festival, che presenta le affascinanti reinterpretazioni della poetica di Joni Mitchell, Bob Dylan, Tom Waits, Paul Simon, David Crosby, Billy Joel. Insieme a Maria Pia De Vito, i musicisti Julian Oliver Mazzariello, Enzo Pietropaoli e Alessandro Paternesi.


Nuova avventura discografica per la grande Maria Pia De Vito, cantante e compositrice pluripremiata a livello internazionale, cui ricerca stilistica da sempre abbraccia diversi campi d’azione. Il 10 dicembre esce sulle piattaforme digitali (link diretto: https://tag.lnk.to/dreamers-live), con la sua etichetta MPDV records, l’album Dreamers Live: versione dal vivo dell’acclamato e omonimo disco Dreamers uscito nel 2020 con Jando Music/Via Veneto Jazz, che ha riscosso grandi consensi di critica e di pubblico, segnando una tappa importante nella carriera di Maria Pia De Vito.

Registrato il 30 settembre 2020 durante il concerto al Festival Pomigliano Jazz, Dreamers Live presenta le intense reinterpretazione della poetica musicale di Joni Mitchell, Bob Dylan, Tom Waits, Paul Simon, David Crosby e Billy Joel, attraverso brani come “Chinese Cafè”, “Rainbow Sleeves”, “Times are a changing”, “Questions for the angels”.
Maria Pia De Vito: “
Trovo questi brani ancora attualissimi, esprimono riflessioni sul privato o una critica feroce della società e della politica che risuonano nel nostro presente. Mi è piaciuto parlare attraverso la voce di questi autori che per la mia generazione sono stati così importanti, avendo indicato dei modi diversi di vivere, meno borghesi e più «giusti».         

Oltre al disco in uscita il 10 dicembre, una speciale edizione fisica è disponibile in allegato al numero di novembre del magazine Musica Jazz. Compagni di questo incantevole viaggio musicale, gli eccellenti artisti che hanno impreziosito già il disco in studio: il pianista Julian Oliver Mazzariello, il contrabbassista Enzo Pietropaoli e il batterista Alessandro Paternesi.

Maria Pia De Vito

Dreamers si presenta come un concept album, così come nel 2014 lo fu Mind the Gap.
Maria Pia De Vito: Quando lavoro ad un progetto musicale e seleziono brani altrui, di solito i parametri base sono due: fascinazione musicale che mi faccia partire una ispirazione elaborativa, e testo nel quale possa credere. In Dreamers non ho tradito questi principi, ma mi interessava anche che i testi descrivessero un arco narrativo, consentendomi una riflessione asciutta su temi importanti, e i songwriter nati artisticamente negli anni 60/70 sono stati la scelta più naturale.”


L’album si apre con Chinese Cafè, uno dei tre brani di Joni Mitchell che la De Vito ha scelto: “Joni Mitchell è stata indubbiamente una musa per me. Parte dal folk stabilendo un suono personale, con le sue accordature aperte alla chitarra. Indipendenza, vicinanza al jazz ed incessante desiderio di cambiamento.
Insieme agli altri due brani, Carey e Be Cool, Chinese Cafè rappresenta tre istantanee della sua storia: “Carey, piuttosto semplice ed allegro, decisamente della sua prima fase artistica folk e hippy, su cui abbiamo giocato in maniera un po’ “psichedelica”, creando un inciso “spaesante”, che va in  una tonalità indefinita, e spazi per un improvvisazione gioiosa.”
Poi arriva Be Cool: un capolavoro di ironia lessicale e sintesi musicale. “Non a caso nella versione originale di quel brano c’è un solo di Wayne Shorter che è un haiku incantevole, essenzialissimo. Un brano bluesy e con un suo particolare swing, che abbiamo ridefinito ritmicamente creando un  sostrato in 12/8, un po’ afro.”

Tutto il lavoro di Bob Dylan è pieno di racconti ed inni. “Times are a changing” è l’inno per antonomasia, lo abbiamo eseguito come fosse un reading poetico scegliendo la forma “aperta”, su  una pulsazione ritmica che cresce con l’intensità del discorso. “Simple twist of fate” invece, con la ritmica bellissima improntata da Alessandro Paternesi, rende alla perfezione il clima emotivo, il senso di osservazione delle piccole “catastrofi” che si succedono nella canzone, triste ma autoironica.”

Maria Pia De Vito

Dalla genialità di Paul Simon, Maria Pia De Vito trae le illuminazioni testuali e le intuizioni musicali: “Gli “incisi “delle canzoni di Paul Simon sono sempre dei piccoli miracoli, delle sorprese. “Pig sheep and wolves” è in origine un parlato-cantato che ho voluto conservare, per raccontare di quanto può essere sordida la politica, per rendere sonoramente quanto assurdi possono essere i meccanismi del potere. “Questions for the angels” è una canzone che pone una serie di domande esistenziali, in una forma musicale molto libera ed inusuale, una melodia sparsa che è un incanto da cantare “freely”, in duo con Julian Oliver Mazzariello.

David Crosby è il piacere della voce, la bellezza, la poesia delle polifonie angeliche tra lui e Graham Nash: “The Lee shore” è la quintessenza del folk, ed espressione di un momento pacifista, anteguerra per antonomasia. Ne abbiamo mutato l’andamento in 3/4, creato ulteriore spazio…e ci ha fatto sognare.”


Tom Waits
 è un grande che canta gli ultimi…stando in mezzo a loro: “Ubriaco tra gli ubriachi, perso tra i persi. Unico. E qui parla di tenerezza (come sempre in effetti) ed aiuto, con “Rainbow sleeves”. Un brano che amo da anni.”

Il disco finisce con And so it goes di Billy Joel, che Maria Pia De Vito ha scoperto tramite un “live from home” di Fred Hersch in periodo pandemico. Sembra un inno sacro. Lo è: “E’ una celebrazione del mettere il cuore a disposizione del rischio, ancora, ed ancora, dopo aver avuto il cuore spezzato. L’ho voluto cantare in forma molto essenziale, asciugato anche di alcune pause, perché assomigliasse più ad un madrigale che ad una canzone moderna.”

La carriera di Maria Pia De Vito è densa di importanti collaborazioni e incontri musicali: John Taylor, Ralph Towner, Chico Buarque, Guinga, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi, Danilo Rea, Enzo Pietropaoli, Paolo Fresu, Paolo Damiani, Cameron Brown, Ramamani Ramanujan, David Linx, Diederik Wissels, AreaJoe Zawinul, Michael Brecker, Peter Erskine, Kenny Wheeler, Miroslav Vitous, Nguyen-Le, Uri Caine, Dave Liebman, Billy Hart, Eliot Ziegmund, Steve Turre, Maria Joao, Monica Salmaso, Art Ensemble of Chicago. Attuale direttore artistico del Festival Bergamo Jazz, è stata per tre anni direttore della sezione jazz del Ravello Festival.

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Link streaming: https://tag.lnk.to/dreamers-live        
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